In questo periodo di emergenza, in cui la nostra attenzione per la contaminazione è a livelli altissimi, questa norma ci offre un valido aiuto.
Tutti i prodotti con cui veniamo a contatto possono essere un veicolo di infezione.
La norma 14065 fornisce un approccio sistematico e interattivo per la gestione del rischio. Essa consiste nell’implementare e mantenere un sistema RABC per eliminare o ridurre i rischi di biocontaminazione cui sono esposti i tessili, in funzione del loro utilizzo previsto.

Dunque il punto di partenza è sempre l’ANALISI RISCHI. In questo caso devono essere individuati i rischi di contaminazione del prodotto lungo l’intero processo lavorativo.
I soggetti a cui tale norma è rivolta sono le LAVANDERIE INDUSTRIALI.

La norma si fonda su 7 principi:

Principio 1 Elenco dei pericoli microbiologici e delle misure di controllo 1. Individuazione del pericolo (o dei pericoli) connessi al processo, al prodotto o al personale; 2. Valutazione e classificazione dei livelli di rischio di biocontaminazione dei tessili, in ogni fase del processo, derivanti dal pericolo; 3. Identificazione delle misure di controllo atte a eliminare o ridurre i rischi di biocontaminazione dei tessili per ottenere la qualità microbiologica per la destina- zione d’uso dei medesimi.

Principio 2 Determinazione dei Punti di controllo critici (CCP) e dei Punti di controllo (CP) Stabilire Punti di Controllo e Punti di controllo Critici nelle varie fasi del processo e le relative misure di controllo, al fine di eliminare o ridurre il rischio.

Principio 3 Definizione dei livelli di obiettivo e dei limiti di tolleranza per ogni CCP Stabilire per ogni singolo Punto di controllo critico (CCP), limiti che non devono essere superati al fine di garantire la qualità microbiologica dei tessili.

Principio 4 Definizione di un programma di monitoraggio per ogni CCP Stabilire e documentare un programma di monitoraggio che consenta l’osservazione delle normali condizioni operative di ogni CCP e la rilevazione di qualsiasi scostamento dai limiti di tolleranza. I monitoraggi dei CCP devono poter essere effettuati in tempo reale ed essere in grado di garantire un margine di tempo sufficiente per attuare azioni correttive in caso di deriva del processo.

Principio 5 Definizione delle azioni correttive Stabilire le azioni correttive da intraprendere qualora il monitoraggio dei CCP rilevi che un particolare punto/un particolare procedimento/ una particolare fase di processo/una particolare condizione ambientale, non rientrino nei limiti di tolleranza (livello di azione).

Principio 6 Definizione dei procedimenti di controllo del sistema RABC Stabilire i procedimenti atti a verificare che il sistema funzioni in modo efficace, che dovranno essere soggetti a regolari riesami.

Principio 7 Definizione di un sistema di documentazione Definire e mantenere una documentazione adeguata all’analisi del rischio ed al controllo della biocontaminazione (RABC).

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